Perchè i Politici sono ossessionati dai Giudici e PM ? Ecco la risposta

Perchè i Politici sono ossessionati dai Giudici e PM ? Ecco la risposta

Perchè i Politici sono ossessionati dai Giudici e PM ? Ecco la risposta

Come al solito ci stanno raccontando le solite barzellette per distorcere a loro piacimento la realtà dei fatti su problema Giustizia.

Ma vi sembra normale che a scrivere le leggi sulla Giustizia siano gli stessi politici che in precedenza hanno avuto a che fare con la Giustizia se non addirittura sono già stati condannati??

Perchè i Politici sono ossessionati dai Giudici e PM ? Ecco la risposta

I politici ( tutti destra e sinistra ) sono ossessionati dai Pubblici Ministeri perchè scoprono le loro nefandezze e li mettono alla sbarra, sono ossessionati dalle intercettazioni telefoniche perchè con la scusa della privacy non vogliono essere controllati ( ovviamente si fà solo se ci sono indagini incorso ) perchè hanno qualcosa da nascondere, altrimenti perchè tutta questa paura ??

Hanno abolito il reato di Abuso d’Ufficio nonostante in carcere per questa violazione erano detenute soltanto 11 persone al Febbraio 2024 e nonostante il parere contrario dell’Europa

Vogliono la separazione delle carriere per una giustizia più equa e giusta !! Sono tutte balle, anche con la separazione delle sole carriere non cambierebbe nulla !! I tempi per la definizione dei processi non cambieranno e come al solito un’alta percentuale andrà in prescrizione.

Dopo la separazione delle carriere ci aspettiamo che il Pubblico Ministero passerà sotto le direttive del Governo che traccerà le linee guida, in parole povere gli verrà ordinato quali sono i reati da perseguire e quelli da tralasciare in ordine di importanza ed il tutto verrà deciso da chi governa.

Avremo in futuro una Giustizia sbilanciata dove i ricchi avranno più possibilità di avere giustizia ed in caso contrario di farla franca, mentre il popolino avrà sempre più ingiustizia e basta !!!

Cosa cambierà per il cittadino quando verrà portata a termine la riforma ? non cambierà una beata ceppa, i processi continueranno ad essere lenti e un’alta percentuale continuerà ad andare in prescrizione.

La ricetta per risolvere il problema giustizia per renderla più veloce ed efficace è una sola: dedicare le risorse all’assunzione di più magistrati, cancellieri e personale giudiziario solo cosi cosi non ci sarà più ingiustizia ed i processi avranno una data certa di conclusione !!

Per concludere pensiamo prima al penale mentre la riforma della Giustizia civile rimane al palo !!

La Questione morale in politica

La questione morale in politica

La questione morale in politica è un argomento centrale e sempre attuale.

La politica è un campo in cui vengono prese decisioni importanti che influenzano la vita di milioni di persone, e quindi è fondamentale che tali decisioni siano intraprese con un forte senso di etica e moralità.

In un mondo in cui la corruzione, l’ingiustizia e l’opportunismo sono spesso all’ordine del giorno, è essenziale che i politici agiscano in modo etico e onesto.

la questione morale in politica

La mancanza di moralità in politica porta a conseguenze devastanti per la società, minando la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e portando ad un clima di disillusione e cinismo.

La moralità in politica si esprime attraverso varie azioni e comportamenti: trasparenza nell’agire, responsabilità nell’amministrazione della cosa pubblica, rispetto per i diritti dei cittadini e per la legge, onestà e integrità nei rapporti con il denaro e con le lobby, e così via.

È fondamentale che i politici siano consapevoli della loro responsabilità verso la società e agiscano sempre in modo coerente con principi etici solidi.

La questione morale in politica riguarda anche la coerenza tra le azioni dei politici e i valori che professano.

È facile parlare di moralità e di giustizia, ma è molto più difficile agire di conseguenza, soprattutto quando si tratta di fare scelte impopolari o di rinunciare a vantaggi personali in nome dell’interesse pubblico.

È per questo che la questione morale in politica non può prescindere dall’importanza dell’educazione civica e della formazione etica dei politici.

È necessario che i futuri leader siano formati ad agire con integrità e a prendere decisioni etiche, anche a discapito dei propri interessi personali o di quelli del proprio partito.

La questione morale in politica è un tema di grande rilevanza per la società contemporanea.

La moralità dei politici e delle istituzioni politiche è fondamentale per mantenere la fiducia dei cittadini nelle istituzioni democratiche e per garantire il benessere e la giustizia per tutti.

È compito di tutti noi vigilare sulla moralità dei nostri rappresentanti politici e promuovere una cultura politica basata su valori etici e solidi.

Perchè i processi e la giustizia sono lenti?

Perchè i processi e la giustizia sono lenti? Basta attenersi a questi 4 punti se volete far volare i processi

Perchè i processi e la giustizia sono lenti? Per ridurre la durata dei processi, è importante identificare le cause dei ritardi e implementare strategie per ottimizzare l’efficienza e la comunicazione durante l’esecuzione.

Quattro punti fondamentale se si vuole far funzionare la giustizia….secondo voi chi è mette i paletti e contrasta la velocità dei processi? la domanda viene spontanea…perchè il Governo non lo fa?

La critica è per tutti i Governi sia di destra che di sinistra, c’è proprio una volontà politica per NON far funzionare gli uffici Giudiziari depotenziando la Magistratura ed accorciando i tempi dei processi con la prescrizione

  1. Sovraccarico di lavoro: Se i magistrati hanno un carico di lavoro eccessivo a causa di un numero limitato di personale, i processi possono essere rallentati a causa della mancanza di risorse per gestire efficacemente i casi.
  2. Tempi lunghi di formazione e reclutamento: La mancanza di magistrati può essere dovuta al tempo necessario per reclutarli e formarli. Questo può causare una carenza di personale qualificato disponibile per gestire i casi in tribunale.
  3. Ritardi nei procedimenti giudiziari: La mancanza di magistrati può portare a ritardi nei procedimenti giudiziari, poiché i casi possono accumularsi più velocemente di quanto il personale disponibile possa lavorare su di essi.
  4. Stanziamento insufficiente di risorse: Se non ci sono abbastanza risorse finanziarie dedicate al reclutamento di nuovi magistrati o all’aumento del personale esistente, la carenza di magistrati può persistere a lungo termine.

Per affrontare questa situazione, potrebbero essere adottate misure come l’assunzione di più magistrati, l’implementazione di procedure più efficienti e l’investimento in tecnologie che possano accelerare i processi giudiziari…..e perchè i Governi che ci sono stati e quello attuale non mettono in pratica queste soluzioni?

I Politici più conosciuti finiti agli arresti ” Quelli che volevano cambiare l’Italia “..

I Politici più conosciuti finiti agli arresti ” Quelli che volevano cambiare l’Italia “..e per giunta l’hanno cambiata ( IN PEGGIO )

E’ vero che bisogna aspettare che ci sia una condanna definitiva ed ognuno di noi ( Loro ) va ritenuto ancora innocente, ma iniziamo la carrellata dei politici più conosciuti finiti agli arresti ( evitiamo di parlare di quelli che non si conoscono altrimenti ci vorrebbe un libro..)

Volevano cambiare il paese…..😂e la scelta non era difficile

MARCELLO DELL’UTRI uno dei Fondatori di Forza Italia insieme a Silvio Berlusconi – Condanna definitiva in Cassazione: 7 anni di carcere (2014)Concorso esterno per ASSOCIAZIONE MAFIOSA

 

Antonio D’Ali senatore di Forza Italia ….Il 12 dicembre 2022 la sentenza è stata confermata dalla Corte di cassazione[2][30], e il 14 dicembre l’ex senatore si è costituito al carcere di Opera a Milano.[31][32]

La prima sezione penale della Corte di Cassazione ha confermato la condanna a sei anni per concorso esterno in associazione mafiosa

Cesare Previti (Reggio Calabria21 ottobre 1934) è un ex politico ed ex avvocato italiano, non più abilitato allo svolgimento della professione dal 2011[1]. Ha ricoperto la carica di ministro della difesa nel governo Berlusconi I. Condannato in via definitiva nel 2006 per il processo IMI-SIR e nel 2007 per il processo Lodo Mondadori, è stato anche condannato all’interdizione perpetua dai pubblici uffici.

Salvatore Cuffaro, detto anche Totò (Raffadali21 febbraio 1958), è un politico italiano. Presidente della Regione Siciliana dal 17 luglio 2001 al 18 gennaio 2008 e senatore della Repubblica, è stato condannato definitivamente a sette anni di reclusione per favoreggiamento personale verso persone appartenenti a Cosa nostra e rivelazione di segreto istruttorio. Recluso nel carcere romano di Rebibbia dal 22 gennaio 2011, è stato scarcerato il 13 dicembre 2015.[3]

Procedimenti giudiziari a carico di Berlusconi

Berlusconi fu oggetto di numerosi procedimenti penali, uno dei quali concluso con una sentenza definitiva di condanna passata in giudicato il 1º agosto 2013 nel processo Mediaset; fino ad allora nessuno dei procedimenti penali a suo carico si era concluso con una sentenza definitiva di condanna, per via di assoluzioni, declaratorie di prescrizione e depenalizzazioni dei reati contestati.

Alcuni di questi procedimenti furono archiviati in fase di indagine; a seguito di altri furono invece intentati dei processi, nei quali Berlusconi fu assolto. In altri processi furono invece pronunciate, in primo grado o in appello, sentenze di condanna per reati quali corruzione giudiziaria, finanziamento illecito a partiti e falso in bilancio.

In alcuni casi, dopo un esito del primo o del secondo grado di giudizio sfavorevole a Berlusconi, i procedimenti non si conclusero con una sentenza di condanna: ciò grazie a sopravvenuta amnistia, al riconoscimento di circostanze attenuanti che, influendo sulla determinazione della pena, comportarono il sopravvenire della prescrizione, oppure a nuove norme che modificavano le pene e la struttura di taluni reati a lui contestati, come nel caso del reato di falso in bilancio. Dette norme, approvate in Parlamento dalla maggioranza di centro-destra mentre Berlusconi ricopriva la carica di Presidente del consiglio, in taluni casi imposero una valutazione di non rilevanza penale di alcuni dei fatti contestati, poiché il fatto non era più previsto dalla legge come reato; in altri casi la riduzione della pena prevista per le fattispecie di reato contestate fece sì che i termini di prescrizione maturassero prima che fosse pronunciata la sentenza definitiva.

Di seguito viene fornito uno schema delle sentenze:

Tipo di sentenzaProcedimento
Sentenze di condanna passate in giudicato
  • Processo Mediaset, frode fiscale, falso in bilancio, appropriazione indebita, creazione di fondi neri gestendo i diritti tv di Mediaset;[432] condannato in via definitiva, con sentenza della Corte di Cassazione del 1 agosto 2013, a 4 anni di reclusione, di cui 3 condonati per effetto dell’indulto disposto dalla legge 241 del 2006.[433]
Sentenze di non doversi procedere passate in giudicatoReati estinti per prescrizione
  • Lodo Mondadori, corruzione giudiziaria (attenuanti generiche).[434]
  • Bilanci Fininvest 1988-1992, falso in bilancio e appropriazione indebita relativi ai bilanci Fininvest dal 1988 al 1992.[435]
  • All Iberian 1, 23 miliardi di lire di finanziamenti illeciti al PSI di Bettino Craxi.[436]
  • Consolidato Fininvest, falso in bilancio.[437]
  • Caso Lentini, falso in bilancio.[438]
  • Tangenti a David Mills, corruzione giudiziaria.[439]
  • Rivelazione di informazioni coperte da segreto istruttorio relative all’inchiesta Bnl-Unipol. Il 7 marzo 2013 il Tribunale di Milano lo condanna a un anno di reclusione e al risarcimento di 80 000 euro in solido col fratello Paolo Berlusconi.[440] Il 31 marzo 2014 la Seconda Corte d’Appello di Milano ha dichiarato la prescrizione del reato, confermando il risarcimento di 80 000 euro a Piero Fassino.[441] La Corte di Cassazione conferma la prescrizione esattamente un anno dopo, il 31 marzo 2015.[442]
Reati estinti per intervenuta amnistia
  • Falsa testimonianza P2 (amnistia applicata in fase dibattimentale).[443]
  • Terreni Macherio, imputazione per uno dei due falsi in bilancio (amnistia applicata in seguito al condono fiscale del 1992).[444]
Sentenze di assoluzione passate in giudicatoAssoluzioni per intervenuta modifica della legge (il fatto non costituisce più reato)
  • All Iberian 2, falso in bilancio (stralciato in base alla riforma degli illeciti penali e amministrativi delle società commerciali decisa col Dlgs 61/2002 emanato dal governo Berlusconi II).[445]
  • Sme-Ariosto (falso in bilancio) (stralciato in base alla riforma degli illeciti penali e amministrativi delle società commerciali decisa col Dlgs 61/2002 emanato dal governo Berlusconi II).[446]
Altre assoluzioni
  • Sme-Ariosto (capo A), corruzione in atti giudiziari per due versamenti a Renato Squillante (assolto per non aver commesso il fatto e perché il fatto non sussiste).[447]
  • Sme-Ariosto (capo B), corruzione giudiziaria.[447]
  • Tangenti alla guardia di finanza (assolto per non aver commesso il fatto, anche grazie alla falsa testimonianza dell’avvocato David Mills).[448][449]
  • Telecinco (in Spagna), violazione della legge antitrust, frode fiscale e reati vari (quali riciclaggio di denaro).[450]
  • Medusa cinematografica, falso in bilancio (assolto in quanto per la sua ricchezza potrebbe non essere stato al corrente dei fatti contestati).[451]
  • Terreni Macherio, imputazione per appropriazione indebita, frode fiscale, e uno dei due falsi in bilancio.[444]
  • Inchiesta Mediatrade di Milano, appropriazione indebita e frode fiscale, Berlusconi insieme ad un socio occulto, l’egiziano Frank Agrama, si sarebbe appropriato illegalmente di fondi della società.[452][453]
  • Inchiesta Mediatrade di Roma, evasione fiscale e reati tributari compiuti negli anni 2004, 2005.[454][455]
  • Caso Ruby, concussione e prostituzione minorile.[456] Condannato in primo grado a 7 anni di carcere e interdizione perpetua dai pubblici uffici,[457] viene poi assolto con formula piena in appello il giorno 18 luglio 2014 perché il fatto non sussiste (concussione) e “perché il fatto non costituisce reato” (prostituzione minorile).[458] L’assoluzione diviene definitiva il giorno 10 marzo 2015 con la sentenza favorevole della Corte di Cassazione.[459]
Procedimenti archiviati
  • Spartizione pubblicitaria Rai-Fininvest (archiviato per insufficienza di prove).[460]
  • Traffico di droga.[461]
  • Tangenti fiscali pay TV.[462]
  • Stragi 1992-1993 (concorso in strage).[463]
  • Caso Saccà, corruzione nei confronti di senatori per far cadere il governo Prodi.[464]
  • Concorso esterno in associazione mafiosa e riciclaggio (insieme a Marcello Dell’Utri).[465]
  • Abuso d’ufficio, abuso nell’uso dei voli di Stato.
  • Diffamazione aggravata dall’uso del mezzo televisivo.[466]
  • Caso Trani, abuso d’ufficio[467][468]
Sentenze non passate in giudicato
  • Concorso in corruzione, Berlusconi viene condannato in primo grado dal Tribunale di Napoli l’8 luglio 2015 a 3 anni di reclusione per aver corrotto nel 2006, con 3 milioni di euro, il senatore dell’IdV Sergio De Gregorio per favorire il suo passaggio tra le file della Casa delle Libertà.[469]
Procedimenti in corso al 12 giugno 2023(estinti per decesso dell’imputato)
  • Processo escort, Berlusconi avrebbe pagato l’imprenditore Giampaolo Tarantini perché nascondesse dinanzi ai magistrati baresi la verità sulle escort portate alle feste organizzate nelle sue abitazioni (udienza preliminare).[470]
  • Inchiesta Ruby Ter, avrebbe pagato le testimoni del Processo Ruby per fare falsa testimonianza (fase preliminare).[471]
  • Finanziamenti illeciti erogati al Movimento Italiani nel Mondo (fase istruttoria).[472]
  • Corruzione, Berlusconi avrebbe corrotto nel 2010 i senatori dell’IdV Antonio Razzi e Domenico Scilipoti per passare al PdL tenendo in piedi la maggioranza (fase istruttoria).[473]

Su molti dei procedimenti giudiziari contro Berlusconi, alcuni dei quali ancora in corso alla data della sua morte (12 giugno 2023), ci fu un acceso dibattito tra i suoi sostenitori e i suoi detrattori.

  • Berlusconi e i suoi sostenitori affermavano che i processi relativi alla sua attività imprenditoriale sarebbero cominciati dopo la sua “discesa in campo“, ed esclusivamente a scopo persecutorio nei suoi confronti.[474] Sostenevano che tali processi, che sarebbero basati su mere illazioni prive di riscontro probatorio, siano stati istruiti nell’ambito di una persecuzione giudiziaria orchestrata da magistrati vicini a partiti e ideologie di sinistra (spesso iscritti a Magistratura democratica), da Berlusconi soprannominati “toghe rosse”, che avrebbero utilizzato illegittimamente la giustizia a fini di lotta politica.[475][476]
  • I critici di Berlusconi sostenevano invece che i processi fossero iniziati prima della “discesa in campo” (e precisamente nel 1993), asserendo che se nel 1994 non fosse entrato in politica sarebbe finito in bancarotta e probabilmente in galera, e che anche in seguito, grazie alle cosiddette leggi ad personam varate dai suoi governi, avrebbe evitato varie condanne.[477] A questo proposito Fedele Confalonieri dichiarò che se Berlusconi non fosse entrato in politica sarebbe stato condannato o costretto al fallimento.[478] I critici inoltre sottolineavano che svariate pronunce di proscioglimento non ne dichiarano l’assoluzione, bensì la sopravvenuta prescrizione del processo: affermavano quindi che, se avesse voluto che fosse riconosciuta la propria innocenza anche in tali processi, Berlusconi avrebbe potuto rinunciare espressamente alla prescrizione.[479]

Berlusconi ribadì più volte che le indagini seguirono la sua “discesa in campo”, fino a sporgere denuncia contro i magistrati milanesi presso la procura di Brescia, per il reato di «attentato ad organo costituzionale». La denuncia comunque fu archiviata; nelle motivazioni si legge:

«Risulta dall’esame degli atti che, contrariamente a quanto si desume dalle prospettazioni del denunciante, le iniziative giudiziarie […] avevano preceduto e non seguito la decisione di “scendere in campo” (Carlo Bianchetti, giudice per le udienze preliminari di Brescia, ordinanza di archiviazione della denuncia, 15 maggio 2001).»

Roberto Formigoni ha ricevuto due condanne per diffamazione, ed è stato condannato nel 2016 in primo grado a sei anni per il reato di corruzione nel processo con al centro la fondazione pavese Maugeri.[52]

Successivamente in appello è stato condannato a sette anni e sei mesi.La sua attività politica si conclude con la condanna definitiva, emessa dalla Corte Suprema di Cassazione il 21 febbraio 2019, a 5 anni e 10 mesi di reclusione per corruzione[48]. In conseguenza di tale sentenza, dal 22 febbraio al 22 luglio 2019 è stato recluso nel carcere di Bollate e poi agli arresti domiciliari

Claudio Scajola , precisiamo che non è MAI stato arrestato ma ha avuto innumerevoli provedimenti penali che elenchiamo ( Fonte wikipedia )

I procedimenti che lo hanno visto coinvolto:

  • 4 volte è stato assolto (tangenti, finanziamento illecito per Villa Ninina, ricettazione, finanziamento illecito per la vendita dello studio della moglie);
  • 6 volte è stato archiviato (associazione a delinquere, corruzione internazionale, sottrazione illecita di atti, ricettazione per detenzione illecita, falso/peculato, peculato d’uso);
  • 3 volte è stato prescritto (finanziamento a singolo parlamentare nel Caso Anemone – dopo essere stato assolto -, abuso edilizio per Villa Ninina e concorso colposo in omicidio colposo nel Caso Biagi);
  • 1 volta si è presentato come testimone (Caso Mose);
  • ha 1 condanna in primo grado a 2 anni di reclusione (procurata inosservanza della pena nel Caso Matacena).

Caso Anemone: prescritto dopo assoluzione (2010-2014)

Nel 2010 la Guardia di Finanza trova traccia di assegni circolari per circa 900 000 euro, tratti da un conto corrente bancario intestato ad un professionista vicino al gruppo presieduto dall’imprenditore romano Diego Anemone (coinvolto in un’inchiesta secondo la quale il gruppo avrebbe ricevuto appalti pubblici dalla Protezione civile quali frutti di corruzione). Interpellate in proposito, le beneficiarie degli assegni[72] hanno affermato di averli ricevuti per la vendita a Scajola di un appartamento a Roma, in Via del Fagutale, davanti al Colosseo. Scajola ha negato queste circostanze ribadendo in più occasioni di aver pagato l’immobile con i 610 000 euro attestati nell’atto notarile e di tasca propria, per i quali ha contratto regolare mutuo.[73]

Sotto la pressione di questa vicenda il 4 maggio Scajola si è dimesso da ministro motivando la sua decisione con la volontà di difendersi dalle accuse.[74] Nelle spiegazioni della propria estraneità ai fatti Scajola ha dichiarato che, se gli assegni esistono e sono stati riscossi per il pagamento della casa, evidentemente una parte della casa gli è stata pagata “a sua insaputa”, frase che verrà poi ripresa numerose volte dalla satira del tempo. Il 29 agosto 2011 la procura di Roma ha aperto un’indagine sull’ex ministro per la vicenda della casa.[75][76][77][78][79][80][81]

Il 16 dicembre 2011 si viene a conoscenza che la Procura di Roma ha citato direttamente a giudizio, davanti al tribunale monocratico, l’ex ministro e Diego Anemone. Scajola sarà processato per finanziamento illecito ad un singolo parlamentare.[82] Il 7 gennaio 2013 il GIP archivia le accuse mosse a Scajola per la vicenda del Porto di Imperia decretandone l’estraneità da ogni reato.[83] Il 27 gennaio 2014 viene assolto perché il fatto non costituisce reato per la questione della casa in zona Colosseo[84] e il 31 ottobre la corte d’appello dichiara la prescrizione.[85]

Associazione a delinquere per il porto di Imperia: archiviato (2010-2013)

Nel novembre 2010 riceve un avviso di garanzia dalla Procura di Imperia per associazione a delinquere nella realizzazione del porto della città. Secondo l’accusa la concessionaria Porto Imperia spa avrebbe affidato i lavori del porto all’Acqua Marcia di Francesco Bellavista Caltagirone, indagato anche per truffa. Il 7 gennaio 2013, su richiesta della procura, il gip Massimiliano Botti decide di archiviare il caso perché non c’è stata l’associazione a delinquere.[86][87]

Corruzione internazionale con Finmeccanica: archiviato (2012-2015)[modifica | modifica wikitesto]

Il 23 ottobre 2012 viene indagato con l’accusa di corruzione internazionale: avrebbe fatto da tramite tra il governo brasiliano (in particolare il ministro della difesa Jobin) e Finmeccanica per la vendita (mai realizzata) di fregate Fremm al Brasile.[88] Il 30 gennaio 2015 viene archiviato su richiesta del PM Henry John Woodcock, lo stesso che lo aveva accusato.[89]

La ristrutturazione di Villa Ninina: assolto (2013-2018)

Il 18 aprile 2013, in seguito a una perquisizione nella sua villa di Imperia, viene indagato con l’accusa di abuso edilizio e finanziamento illecito: i pagamenti per la ristrutturazione della sua villa secondo l’accusa sarebbero stati inferiori (1,5 milioni di euro) al valore degli interventi compiuti (3 milioni).[90]

Il 26 maggio 2014 il pm Borgoglio chiede il rinvio a giudizio per Scajola e per il proprietario dell’azienda che ha effettuato i lavori.[91][92] Il processo prende il via il 9 gennaio 2015.[93]

Nel febbraio del 2018 viene assolto «perché il fatto non sussiste» dalle accuse di finanziamento illecito a singolo parlamentare insieme al costruttore Ernesto Vento per il presunto sconto ricevuto per la ristrutturazione della sua residenza e di arricchimento patrimoniale in capo al singolo parlamentare per il ritardo nel pagamento di questi lavori.[94]

Abuso edilizio: archiviato per prescrizione (2013)

Il 9 agosto dello stesso anno il pm di Imperia Alessandro Borgoglio chiede l’archiviazione in relazione all’accusa di abuso edilizio per sopraggiunta prescrizione; le violazioni edilizie riguardavano la casetta di vigilanza e un tendone.[95]

Sottrazione illecita di atti e ricettazione: archiviato e assolto (2013-2015)

Il 1º dicembre 2012 Claudio Scajola, il Senatore Franco Orsi, i consiglieri regionali liguri del Pdl Marco Melgrati, Luigi Morgillo, Marco Scajola e Roberta Gasco firmano la mozione di sfiducia nei confronti dei due coordinatori regionali del partito Eugenio Minasso e Michele Scandroglio,[96] colpevoli secondo Scajola di non averlo sostenuto in riguardo ai suoi guai giudiziari e durante il coordinamento regionale, oltre a loro due, attacca anche Sandro Biasotti e Luigi Grillo“So tutto di voi per gli incarichi istituzionali che rivestivo, conosco i vostri segreti, anche se non ho mai utilizzato le vicende delicate che vi riguardano contro di voi”.[97]

Il 18 aprile 2013, cessate le sue prerogative parlamentari, nella sua abitazione di Villa Ninina a Imperia gli vengono sequestrati documenti raccolti negli anni in cui era Ministro dell’Interno e a capo del Copasir riguardanti l’ex parlamentare e coordinatore regionale del Pdl Eugenio Minasso e in seguito trasferiti per competenza alla procura di Roma.[91]

Nell’aprile 2015 il pm di Roma Sergio Colaiocco chiede l’archiviazione delle accuse per «sottrazione illecita di atti»: Scajola poteva conservare quelle carte perché non erano classificate come segrete o riservate.[86][98]

In riguardo all’informativa riguardante il presunto utilizzo di cocaina da parte del rivale Minasso,[99] il 2 luglio seguente Scajola viene assolto dall’accusa di ricettazione dal Tribunale di Imperia perché il fatto non sussiste.[100]

Ricettazione per detenzione illecita: archiviato (2013-2016)

Il 30 luglio 2013 finisce sotto inchiesta con l’accusa di ricettazione per la detenzione illecita di un’anfora romana nella sua villa di Imperia; al momento del sequestro sua moglie esibisce il permesso di regolare detenzione dell’anfora che viene comunque sequestrata.[101]

Nel marzo 2015 viene richiesta l’archiviazione da parte dello stesso PM che aveva avviato il procedimento[86] poi ottenuta il 18 gennaio 2016.[102]

Finanziamento illecito per la vendita dello studio della moglie: assolto (2013-2018)

In seguito alla stessa perquisizione del 30 luglio 2013 viene indagato con l’accusa di finanziamento illecito per la mancata vendita dello studio della moglie a Oneglia a Silvano Montaldo, vice presidente della provincia di Savona e commercialista di Scajola, dopo il versamento sospetto di una caparra di 50.000 euro mai restituita.[103][104] Nel febbraio 2018 è stato assolto.[105][106]

Caso Matacena: 2 anni in primo grado (2014-2020)

L’8 maggio 2014 viene arrestato dalla DIA di Reggio Calabria con l’accusa di aver agevolato la latitanza verso il Libano dell’ex deputato Amedeo Matacena.[107][108]

Il 13 giugno 2014, dopo 36 giorni di reclusione nel carcere di Regina Coeli, il tribunale del Riesame di Reggio Calabria gli ha concesso gli arresti domiciliari accogliendo in parte il ricorso dei suoi legali, Giorgio Perroni ed Elisabetta Busuito. Resta invece in carcere Chiara Rizzo, la moglie di Amedeo Matacena.[109] Nel dicembre 2018 il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo con un’ordinanza ha riqualificato il capo d’imputazione, contestando a Scajola di avere agevolato un’associazione segreta collegata ad associazione di tipo mafioso ed armata… consentendo, o comunque agevolando, condotte delittuose diversificate.[110][111] Il 4 novembre 2019 il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo, pur escludendo l’aggravante mafiosa, ha chiesto la condanna di Scajola a quattro anni e sei mesi di reclusione per aver aiutato l’ex parlamentare berlusconiano, ancora oggi latitante a Dubai. Il 24 gennaio 2020 viene condannato a 2 anni di reclusione con sospensione condizionale della pena per procurata inosservanza della pena mentre risulta caduta l’aggravante mafiosa.[112][113]

Caso Biagi: prescritto (2014-2015)

Dimessosi nel 2002 in seguito alle polemiche sul caso della morte di Marco Biagi, il 21 maggio 2014 la procura della Repubblica di Bologna con il pm Antonello Gustapane riapre le indagini,[114] a danno di Scajola, per il reato di “concorso colposo in omicidio colposo” in riferimento alla negata assegnazione della scorta al professore. Infatti, dai documenti ritrovati e sequestrati il 9 luglio 2013 a casa di Luciano Zocchi segretario del ministro, emerge che l’allora ministro degli interni era a conoscenza e consapevole delle minacce cui era sottoposto il giuslavorista.[115][116]

Parallelamente la procura della Repubblica di Roma indaga l’ex ministro per sottrazione di atti dal Viminale, tra cui delicati dossier,[117] il cui ritrovamento ha permesso, anche, di riaprire il “Caso “Biagi”.[118]

Il 26 febbraio 2015 a Scajola e a Gianni De Gennaro, l’allora Capo della Polizia, viene notificato un atto in cui si chiede a una sezione speciale del tribunale di Bologna di interrogarli per sapere se intendono o meno avvalersi della prescrizione (scattata nel 2008).[119] A maggio viene confermato che le accuse sono prescritte.[120]

Testimone nel Caso Mose (2015)

Il 5 novembre 2015 viene chiamato a testimoniare al Tribunale di Milano riguardo al Caso Mose e al ruolo avuto da Marco Milanese.[121]

Falso e peculato: archiviato (2015)

Nel dicembre 2015 viene archiviato dal gip su richiesta della procura dall’accusa di falso e peculato nell’indagine che coinvolge i quattro poliziotti della sua scorta che avrebbero accompagnato illegittimamente con auto di Stato Chiara Rizzo, moglie di Matacena.[102]

Indagine per peculato d’uso: archiviato (2019-2020)

Il 23 luglio 2019 è stato indagato per peculato d’uso con il suo autista: la procura di Imperia ha infatti contestato l’uso dell’auto di servizio del Comune per scopi personali.[122][123] Nel luglio 2020, il pm ha chiesto l’archiviazione.[124]

Minacce a un comandante dei vigili (2023)

Nel giugno del 2023 viene indagato dalla procura di Imperia per minaccia a pubblico ufficiale che avrebbe rivolto al comandante della polizia municipale

Giancarlo Galan

L’arresto

Dopo il dibattito la Camera, con scrutinio segreto richiesto dal gruppo di Forza Italia, approva la relazione Rabino (Scelta Civica per l’Italia) favorevole alla concessione dell’arresto non ravvisando il fumus persecutionis con 395 sì, 138 no e 2 astenuti (535 presenti su 630).

In sede di dichiarazione di voto si esprimono a favore: Partito DemocraticoMovimento 5 StelleScelta Civica per l’ItaliaSinistra Ecologia LibertàLega NordPer l’ItaliaFratelli d’Italia – Alleanza Nazionale e le tre componenti del Gruppo mistoLibertà e Diritti – Socialisti Europei (LED)Minoranze linguisticheCentro Democratico, mentre si schierano contro: Forza ItaliaNuovo Centrodestra e le due componenti del Gruppo mistoPartito Socialista ItalianoMovimento Associativo Italiani all’EsteroAlleanza per l’Italia.

Dopo poche ore Galan viene dimesso dall’Ospedale di Este (Padova) e dalla sua casa di Cinto Euganeo viene trasportato nel carcere di Opera (Milano).[41]

Il patteggiamento per corruzione

Il 9 ottobre 2014, dopo 78 giorni di carcere il GIP firma i domiciliari per Galan che patteggia una pena di 2 anni e 10 mesi restituendo 2,5 milioni di euro (a fronte di un maltolto di oltre 15 milioni) accolta dai PM e confermata dal GIP insieme con 19 dei 35 indagati -tra cui l’ex commercialista e l’ex segretaria Minutillo – estinguendo definitivamente il procedimento a suo carico.[42]

 

 

 

Carlo Nordio Un Ministro della Giustizia che sembra uscito da un cartone animato

Carlo Nordio Un Ministro della Giustizia che sembra uscito da un cartone animato

Carlo Nordio Un Ministro della Giustizia che sembra uscito da un cartone animato, mi fa tenerezza, con le sue affermazioni veramente denota una grave incompetenza in alcune materie sulla Giustizia sui temi di mafia, abuso d’ufficio, intercettazioni e molto altro.

Sono allibito da queste dichiarazioni, ma come si fa a dare un incarico cosi importante a questo personaggio….La Mafia non parla al telefono quando deve fare un attentato..

Se è stato catturato Matteo Messina Denaro e proprio grazie alle intercettazioni, il mafioso durante l’arresto era in possesso di n.2 telefoni cellulari….eh si caro Ministro i telefoni personali all’interno contengono la vita del proprietario e proprio per questo vanno SEQUESTRATI

 

 

Cancellazione reato Abuso D’Ufficio

Cancellazione reato Abuso D’Ufficio

La Cancellazione reato Abuso D’Ufficio è una vergogna e non siamo d’accordo… anche l’Europa è contraria alla depenalizzazione del reato

A secondo delle proprie convenienze eravamo abituati alla solita frase fatta ” C’è lo chiede l’Europa …” e adesso? Nulla ma che c’è frega….😂

Hanno anche il coraggio di dire che sono i cittadini che lo chiedono ma quali?…. la domanda sorge spontanea: avete mai visto o siete a conoscenza di un cittadino normale che non lavora per la pubblica amministrazione, che sia stato indagato per la violazione del reato di abuso d’ufficio? NO mai😂

Cancellazione reato Abuso D'UfficioQuesta è una norma che serve per bloccare la magistratura e salvare i politici, governatori regionali e sindaci in primis…..

Secondo il Ministro della Giustizia Nordio, «dopo vent’anni di cambiamenti» la norma sull’abuso d’ufficio è un «fallimento» perché su 5 mila processi «arrivano solo nove condanne», tra l’altro «per reati connessi»

Nella sintesi che fa il Ministro vengono omessi i dati di quanti processi vengono ANNULLATI PER AVVENUTA PRESCRIZIONE …….e non vengono riportati i dati statistici di quante persone sono in carcere e che stanno espiando la pena per questo reato😂…..SOLTANTO 11 mentre in Germania sono 8600 dati al Novembre 2013 !!

Cancellazione reato Abuso D'Ufficio

Sulla base dei dati forniti dal Ministero della Giustizia, nell’anno 2021, su 5.418 procedimenti definiti dall’ufficio GIP/GUP, le archiviazioni sono state 4.613 (di cui 148 per prescrizione); quanto alle sentenze di condanna, ne sono state pronunciate 9, con 35 patteggiamenti, mentre sono stati 370 i decreti che hanno disposto il giudizio

In Italia solo 11 persone sono detenute per corruzione. E la prescrizione regala la salvezza a tutti i responsabili di tangenti, appropriazione indebita e abuso d’ufficio. È quanto si legge sull’Espresso, secondo cui “in Italia i più ricchi e potenti riescono quasi sempre a sfuggire alla condanna”.

Domanda: se ci sono cosi poche condanne perchè avete tanta paura e volete abolire il reato di Abuso d’Ufficio?

In fondo c’è lo chiede l’Europa di non abolirlo no?

Fonte l’Espresso:  cita i dati del Dipartimento per l’amministrazione penitenziaria (aggiornati al novembre 2013), secondo cui “sugli oltre 60 mila detenuti si contano soltanto 11 accusati per corruzione, 26 per concussione, 46 per peculato (cioè per furto di denaro pubblico), 27 per abuso d’ufficio aggravato”. Tutto ciò mentre in Germania, ad esempio, per reati economici finanziari vi sono in cella 8.600 detenuti. Inoltre, “di fronte all’enormità di un’evasione stimata nel nostro Paese di 180 miliardi di euro all’anno, in cella per frode fiscale ci sono soltanto 168 persone e appena tre arrestati per reati societari o falso in bilancio”.

L’inchiesta dell’Espresso evidenzia che la causa principale di questa impunità è la prescrizione. “Oggi in Italia prima che un procedimento penale arrivi a sentenza definitiva servono in media 1.802 giorni. Ma il reato di corruzione si prescrive 2.737 giorni dopo la data in cui è stato commesso: in pratica, tutte le tangenti pagate prima del giugno 2011, anche se venissero scoperte, resterebbero senza condanne. E lo stesso accade con migliaia di inchieste per abuso d’ufficio, appropriazione indebita, frode fiscale, peculato”.

Nel 2012 “113 mila procedimenti sono stati cancellati dalla prescrizione, mentre nei tribunali si sono accumulati poco meno di 3 milioni e mezzo di fascicoli da smaltire. È un colossale colpo di spugna”. Il presidente del Senato Pietro Grasso, interpellato dal settimanale, ricorda che esiste già un disegno di legge per affrontare il problema e lo ha presentato proprio lui nel suo primo giorno da senatore.

“L’istituto della prescrizione – afferma – andrebbe rivisto completamente, non solo per i reati legati alla corruzione. Per fare una rivoluzione basterebbe una norma a costo zero: il calcolo della prescrizione si blocchi dopo il rinvio a giudizio; tutti i processi iniziati devono essere conclusi in tempi brevi”. L’espresso ha sentito anche il pm napoletano Henry Woodcock, secondo cui “il problema prima ancora che giuridico-giudiziario, è culturale”: gli imprenditori si sono ormai rassegnati alle mazzette.