Rivalutazione TFR/TFS Statali

Rivalutazione TFR/TFS Statali

Toc Toc se c’è qualcuno batta un colpo !!

La Corte Costituzionale ha emesso di recente una sentenza molto attesa in merito al trattamento di fine rapporto (TFR) degli statali. Questa decisione ha suscitato grande interesse e dibattito tra i lavoratori pubblici e i sindacati, che da tempo sollecitavano interventi per una maggiore tutela dei dipendenti dello Stato.

La sentenza in questione si è concentrata sulla questione della rivalutazione del TFR per i dipendenti pubblici, che da anni subiscono una perdita di potere d’acquisto a causa dell’assenza di un adeguato meccanismo di aggiornamento del trattamento di fine rapporto. La Corte ha stabilito che il mancato adeguamento del TFR costituisca una violazione dei principi costituzionali di dignità del lavoratore e di equità retributiva, sanciti dall’articolo 36 della Costituzione italiana.

Rivalutazione TFR/TFS StataliQuesta decisione rappresenta una svolta importante per i dipendenti pubblici, che da troppo tempo vedevano erosi i loro diritti previdenziali senza alcuna possibilità di difesa. La Corte ha infatti sottolineato che il TFR rappresenta una parte essenziale del salario dei lavoratori, e pertanto deve essere adeguatamente tutelato e rivalutato nel tempo per garantire loro un’adeguata sicurezza economica in caso di cessazione del rapporto di lavoro.

La sentenza della Corte Costituzionale ha dunque riconosciuto il diritto dei dipendenti pubblici a vedere rivalutato il proprio TFR in base all’andamento dell’inflazione e del costo della vita, al fine di preservare il valore reale di questa importante prestazione previdenziale. Tale decisione ha sancito l’illegittimità di qualsiasi rinvio o blocco della rivalutazione del TFR da parte delle istituzioni pubbliche, confermando la centralità di questo diritto per la tutela dei lavoratori e per la costruzione di un sistema previdenziale equo e sostenibile nel tempo.

I sindacati e le associazioni dei lavoratori pubblici hanno accolto con favore la sentenza della Corte Costituzionale, sottolineando l’importanza di questo pronunciamento per il riconoscimento dei diritti dei dipendenti statali e per la promozione di una maggiore equità nel mondo del lavoro pubblico. I sindacati hanno inoltre evidenziato come questa decisione costituisca un importante precedente per la difesa dei diritti previdenziali di tutti i lavoratori, sia pubblici che privati, sottolineando la necessità di garantire una tutela adeguata del TFR e di tutte le prestazioni previdenziali.

La sentenza della Corte Costituzionale ha dunque sollevato importanti questioni sul sistema previdenziale italiano e sulle garanzie assicurate ai lavoratori, chiamando in causa le istituzioni pubbliche e i datori di lavoro per garantire un trattamento dignitoso e equo ai dipendenti pubblici e privati. La sentenza ha inoltre sottolineato l’importanza di una costante vigilanza sul rispetto dei diritti dei lavoratori e sulla tutela dei loro interessi, affermando il ruolo chiave della magistratura costituzionale nella salvaguardia dei principi fondamentali della Costituzione italiana.

Le implicazioni della sentenza della Corte Costituzionale sul TFR degli statali sono dunque molteplici e significative, e chiamano in causa le istituzioni pubbliche, i sindacati e i datori di lavoro per attuare le necessarie misure di adeguamento e tutela dei diritti dei lavoratori. Si tratta di un importante passo avanti per la difesa dei diritti previdenziali dei dipendenti pubblici e per la promozione di una maggiore equità e giustizia nel mondo del lavoro, confermando il ruolo cruciale della giurisdizione costituzionale nel garantire il rispetto dei principi fondamentali della Costituzione italiana.

In conclusione, la sentenza della Corte Costituzionale in merito al TFR degli statali rappresenta un importante segnale di attenzione e tutela nei confronti dei lavoratori pubblici, affermando il valore e l’importanza del trattamento di fine rapporto come parte integrante del salario e della previdenza dei dipendenti dello Stato. Si tratta di una decisione storica che sottolinea l’importanza di garantire una tutela adeguata dei diritti dei lavoratori e di promuovere una maggiore equità e dignità nel mondo del lavoro, ponendo le basi per una maggiore sicurezza economica e sociale per tutti i dipendenti pubblici e privati.

TFR/TFS Liquidazione Statali

TFR/TFS Liquidazione Statali

Nonostante la sentenza della Corte Costituzionale abbia dichiarato anticostituzionale il differimento e la rateizzazione del TFR/TFS cosa fà il Governo ??
Cosa fà l’opposizione ?? Non prendono provvedimenti e si fanno scivolare addosso la sentenza senza adeguare la legge al verdetto della Corte.

I Politici non si vergognano ma dove sono i Sindacati ??

Il cittadino si sente tradito ed è sempre più lontano dalle chiacchere che ci vengono a raccontare i politici in TV

A cosa serve far valere i propri diritti quando poi chi è preposto a riconoscerli ( Il Governo ) non da seguito alle sentenze !!!!

Siamo sicuri e convinti che se la Corte Costituzionale si fosse espressa sull’illegittimità dell’Abuso di Ufficio già dal giorno successivo il Governo si sarebbe affrettato per cambiare immediatamente la legge.

Domandatevi perchè il cittadino è sempre più scollegato con i politici e non va più a votare, ormai non ci crede più, è stanco di essere preso per i fondelli con le solite promesse che vengono fatte in campagna elettorale e che poi non vengono mantenute.

In breve cosa dice la sentenza sul TFR/TFS la Corte Costituzionale

( Fonte Formazioneanicia ) La Corte Costituzionale  con sentenza n.130 depositata il 23 giugno 2023 ha dichiarato anticostituzionale il differimento e la rateizzazione del TFR e del TFS dei dipendenti pubblici in quanto contrasta con il principio della giusta retribuzione, contenuto nell’art.36 della Costituzione. Ricordiamo che il TFR spetta ai lavoratori privati o a quelli pubblici assunti prima del 31 dicembre 2000; il TFS spetta ai lavoratori del settore pubblico assunti dopo il 2000.

Il meccanismo del pagamento ritardato era stato introdotto nel 1997 per aiutare il bilancio dello Stato. Inizialmente il differimento del TFR o TFS doveva avvenire a 12 mesi dall’uscita dal lavoro per limiti d’anzianità e a 24 mesi in tutti gli altri casi. Governo dopo governo però i tempi sono andati dilatandosi sempre di più. Nel 2010 venne anche introdotta una ulteriore rateizzazione dei TFS superiori ai 100mila euro.

Da anni molti hanno cercato di modificare un provvedimento che da emergenziale è diventato di fatto strutturale introducendo una oggettiva disparità di trattamento tra lavoratori pubblici e privati con forti penalizzazioni sul potere d’acquisto del TFS e TFR dilazionati soprattutto di fronte al tasso inflazionistico……….